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La vocazione vitivinicola e l’olivicoltura

Quasi tutto il Cammino del Vescovado è zona di produzione del vino “Valcalepio D.O.C.”, e dei vini “D.O.C. Terre del Colleoni” e “Bergamasca I.G.T.”; fra questi ultimi rientra lo Schiava, per la soddisfazione di un segmento di mercato, quello dei rosati, che vede un crescendo di estimatori. È proprio in questo territorio che il Valcalepio ha rappresentato negli anni Settanta del secolo scorso la rinascita dell’enologia bergamasca, con i vitigni merlot e cabernet per la tipologia “rosso”, pinot bianco e pinot grigio per la tipologia “bianco”. Nel solo Comune di Scanzorosciate si produce invece il prezioso Moscato di Scanzo, un antico vitigno a bacca rossa autoctono di queste colline, oggi una delle più piccole D.O.C.G. d’Italia, riconosciuta nel 2009.

A ulteriore testimonianza della peculiare mitezza del clima vi è la produzione di olio d’oliva: la Provincia di Bergamo è, in Lombardia, la seconda per superficie colturale e quantità prodotta (la prima è ovviamente quella di Brescia, considerata la vastità dell’area climaticamente mitigata dal Lago di Garda). Più dell’80% dell’olio bergamasco viene prodotto sulle colline a Est del capoluogo, cioè proprio quelle attraverso le quali si svolge il Cammino del Vescovado. Nel Comune di Scanzorosciate ha sede dal 2005 il primo frantoio bergamasco per l’olio d’oliva. Anche gli oliveti sono perciò entrati a far parte del paesaggio vegetale di questi luoghi contribuendo a caratterizzarne l’aspetto blandamente termofilo. Viceversa sono ormai solo rari testimoni del passato i gelsi, che pure furono protagonisti di una plurisecolare gelsibachicoltura economicamente strategica per queste terre fino all’avvento delle fibre sintetiche.

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