Da Bergamo a Scanzorosciate
Partenza: Stazione Ferroviaria di Bergamo
Arrivo: Scanzorosciate
Lunghezza: 13 km
Difficoltà a piedi: facile
Dislivello in salita: 150 m
Tempo di percorrenza: 3.15 h
APPUNTI DI VIAGGIO
PLIS: Monte Bastia, Valli d’Argon, Monte Tomenone
Punti di interesse storico/artistico: Chiesa San Cristoforo, Eremo di Argon
I Sapori: Moscato di Scanzo DOCG, Valcalepio DOC, Olio EVO, confetture, miele
TRASPORTI
Scanzorosciate è raggiungibile anche con il BUS:
Stazione FS o Porta Nuova: LINEA 1 (solo feriale)
Porta Nuova: LINEA 5
Il Cammino del Vescovado si svolge quasi tutto a breve distanza dalla linea ferroviaria Bergamo-Brescia e dalle sue stazioni. È una scelta che va nella direzione della sostenibilità ambientale, in coerenza con la forma di turismo slow rappresentata dal Cammino; ed è un valore aggiunto anche perché consente di modulare le tappe su lunghezze differenti, e in più offre la possibilità di interrompere il percorso e fare ritorno al punto di partenza con facilità.
Bergamo, Seriate, Albano S. Alessandro, Montello, Chiuduno e Grumello del Monte sono le stazioni che si trovano lungo il tracciato o a poca distanza da esso.
Il cuore del Cammino del Vescovado si trova nella sua ampia zona collinare e vitivinicola, che esordisce a Scanzorosciate, Comune raggiungibile con le due varianti provenienti la prima dalla stazione ferroviaria di Bergamo e la seconda dalla stazione ferroviaria di Seriate.
Le stazioni di Albano S. Alessandro e Montello si trovano sul Cammino; quella di Chiuduno a circa 300 metri e quella di Grumello del Monte a circa 2 km.
TAPPA 1
da Bergamo a Scanzorosciate
(raccordo)
Usciti dalla stazione ferroviaria di Bergamo, al fondo prospettico del viale papa Giovanni XXIII vediamo ergersi il turrito skyline della Città Alta, protetta dalle alte mura edificate nel XVI secolo, quando Bergamo era territorio della Repubblica di Venezia.
Ci incamminiamo fino a raggiungere il centro della Città Bassa, con il Sentierone, salotto cittadino. Proseguiamo dritti, fino a svoltare a sinistra, per via S. Benedetto e poi ancora a sinistra per il vicolo delle Torri. Imbocchiamo via S. Alessandro, passando accanto al monastero benedettino di clausura e poco dopo svoltiamo a destra, sempre salendo, per il vicolo S. Carlo.
Il viottolo si conclude con una breve scalinata al termine della quale si prende a destra la strada che ci consente di entrare per la marmorea Porta S. Giacomo nel centro storico. In questo tratto si apre all’improvviso un vastissimo panorama a Sud verso la pianura e a Est verso le colline che percorreremo lungo il Cammino. Attraversata la Porta prendiamo a sinistra e percorriamo l’emozionante passeggiata delle Mura venete, ora in vista della pianura a Ovest, aperta fino alle Alpi Cozie. Alla fine di questo tratto (fontanella) la strada piega a destra raggiungendo in breve Colle Aperto (fontanella).
Qui si gira a destra e si entra nella parte edificata della Città Alta: si attraversa prima Piazza della Cittadella, poi si percorre via Bartolomeo Colleoni (la “Corsarola”, per i bergamaschi) fino a raggiungere la splendida Piazza Vecchia. Proseguiamo fino ad arrivare in Piazza Mercato delle Scarpe (stazione d’arrivo della funicolare che collega La Città Bassa a quella Alta) e scendiamo a sinistra per via Porta Dipinta (due fontanelle, la prima sulla sinistra, la seconda sulla destra). Troviamo sulla destra la chiesa di S. Michele, che racchiude un ciclo di affreschi del Lotto, e poi lo spazio urbano si apre nel vasto prato della Fara con di fronte la chiesa gotica di S. Agostino. Prendiamo la strada di destra, in discesa, e usciamo dalla Città Alta passando sotto la Porta S. Agostino(fontanella).
Poco oltre giriamo a sinistra scendendo la scaletta della Noca che sbuca nella piazzetta Carrara (fontanella) sulla quale prospetta da un lato l’omonima Accademia, con la sua importante galleria d’arte che ospita opere dal Medioevo all’Ottocento, e dall’altra la GAMeC (arte moderna e contemporanea) con una collezione permanente e soprattutto mostre temporanee.
Proseguiamo in discesa lieve, attraversiamo un incrocio ormai in piano e imbocchiamo via Borgo S. Caterina, uno dei pittoreschi borghi storici della Città Bassa. La percorriamo interamente finché, a sinistra (poco oltre una piazzetta provvista di fontanella) si apre un passaggio pedonale (via Barzizza) che affianca l’acqua di una roggia e ci porta a incrociare via Legrenzi; qui si va a destra e poco oltre a sinistra per via Corridoni.
Ci aspetta qualche minuto di cammino non entusiasmante lungo questa via che è anche la “vecchia” Provinciale della Valle Seriana. A un certo punto, in prossimità di un semaforo, svoltiamo a destra per via Papa Ratti, attraversiamo le rotaie delle TEB (“Tranvie Elettriche Bergamasche”), svoltiamo a sinistra per via Buratti. Arriviamo così ad affacciarci sulla “nuova” provinciale della val Seriana, giriamo a sinistra seguendola lungo una stradina parallela, al riparo dal traffico, e arrivati a un semaforo attraversiamo la provinciale imboccando via Martinella.
Siamo usciti dai confini comunali di Bergamo.
A un certo punto, sulla sinistra, troviamo una ciclopedonale (fontanella). La percorriamo fino a raggiungere Via Turati, qui giriamo a sinistra finché si esaurisce in una rotonda, dove inizia la ciclopedonale della Valle Seriana che percorreremo fino ad Alzano Lombardo. Una serie di sottopassi consentono di superare senza rischi le strade principali e, arrivati a una rotonda, prendiamo per via Cavalli. Siamo nel Comune di Villa di Serio e di fronte si alzano le colline di Scanzorosciate.
Via Cavalli si esaurisce in una rotonda: noi proseguiamo dritti per via Carrara fino a via Mascarelli, dove giriamo a destra, continuando a percorrerla anche quando prende il nome di via delle Ripe.
Quando questa via fa una svolta a destra, proseguiamo dritti per via Piccinelli, in realtà un passaggio ciclopedonale fra i prati che sfocia in via ai Forni.
Ora siamo proprio sul confine fra la collina e il piano. Poi la strada prende il nome di via Fanti ed eccoci nel centro storico di Scanzorosciate, il paese del Moscato di Scanzo.
Alla fine di via Fanti giriamo a sinistra per via Colleoni, troviamo sulla sinistra (fontanella) la settecentesca Villa Galimberti che ospita il Salotto del Moscato, sede del Consorzio di tutela Moscato di Scanzo e dell’Associazione Strada del Moscato di Scanzo e dei Sapori Scanzesi, vera cornucopia di eccellenze enogastronomiche. Fatti ancora pochi passi arriviamo in Piazza della Costituzione, con il Municipio di Scanzorosciate e la Biblioteca comunale “Elsa Morante”, sede dell’infopoint delle Terre del Vescovado.