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I dati dell’intero percorso

Lunghezza complessiva: km 50 (Scanzorosciate – Sarnico) – km 62 con partenza dal raccordo di Bergamo

Dislivello complessivo in salita: m 1.200

Tempo di percorrenza complessivo: h 12 (escluse soste e visite) – h 16 con  partenza dal raccordo di Bergamo

Quota massima: m 540

ATTREZZATURA CONSIGLIATA

Pedule da escursionismo, anche basse, purché “collaudate”, considerata la lunghezza delle tappe. Uno zaino comodo, per il peso non irrilevante che comporta una traversata di più giorni. Una borraccia capace, visto che, come accennato, per lunghi tratti non troveremo fontanelle. I bastoncini possono risultare utili, soprattutto se si hanno zaini pesanti; il dislivello è complessivamente modesto, ma alcuni tratti in salita sono piuttosto ripidi. Per il resto non serve nulla di particolarmente tecnico: le condizioni climatiche sono gradevoli e la discreta ventilazione consente, rispetto alla pianura, temperature di qualche grado più miti in inverno e più fresche in estate.

DIFFICOLTÀ

L’intero Cammino del Vescovado rientra nei livelli convenzionalmente definiti T (Turistico: strade asfaltate, strade bianche, carrarecce, mulattiere, sentieri facili) ed E (Escursionistico: sentieri, mai difficili ma talvolta ripidi e un po’ faticosi). Qui utilizzeremo i livelli di difficoltà più comunemente utilizzati per i Cammini: Facile; Media; Impegnativa. Va tenuto presente che in alcuni tratti non vi è acqua lungo l’itinerario, anche se i numerosi centri abitati che si incontrano, e quindi negozi e bar, possono supplire questa circostanza. Sono poche le fontanelle pubbliche durante il percorso (qui comunque tutte segnalate). La lunghezza delle singole tappe dipende sia dalla presenza di adeguate strutture ricettive dove pernottare che dalla scelta di suggerire una gradualità in crescendo dell’impegno richiesto in modo che l’ultimo tratto, piuttosto impegnativo per lunghezza, lo si possa affrontare già “caldi”.

PERIODO CONSIGLIATO

Trattandosi di un itinerario fra l’alta pianura e i primissimi rilievi prealpini di carattere collinare, ogni stagione ne consente il cammino, e ogni stagione offre opportunità paesaggistiche interessanti. Le fioriture in primavera; il refrigerio che d’estate offre la quota, modesta ma comunque sopra la cappa di calura padana, e il cammino nel bosco; i colori dell’autunno particolarmente suggestivi nei tratti a vigneto così come in quelli nei boschi di latifoglie; i panorami che, nelle belle giornate d’inverno, si aprono sopra la coltre di inquinanti che ristagnano sulla Pianura Padana giungendo talvolta fino all’Appennino.

IL TRACCIATO

Qui se ne dà la descrizione in senso Ovest-Est, ma nulla vieta di percorrerlo in senso inverso. È interamente segnalato con tabelle direzionali, rettangolari lungo i 32 chilometri fra Scanzorosciate e Chiuduno, e con adesivi rotondi nei restanti tratti; comunque il nome e il logo del Cammino del Vescovado sono sempre ben riconoscibili.

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